Un’oasi di verde e di poesia antica.
Questa è la definizione che istintivamente mi verrebbe di utilizzare per definire questo magnifico castello alle porte di Torino.
Dopo aver attraversato la grande porta sormontata da una imponente merlatura mi ritrovo nella splendida corte dinanzi un bosco incantato.
Emanuela giunge all’accoglienza con quella sua gentilezza ed eleganza vestita di saggezza, dapprima la scoperta dell’immenso giardino che la fa da padrone in quell’affascinante retro settecentesco del castello,
ma pochi minuti e le rime, della poesia scritta dagli splendidi saloni affrescati del castello, iniziano a susseguirsi con alto sulle porte lo stemma della famiglia che si mostra con fierezza.
Che meraviglia attraversare le stanze del Castello Galli della Loggia con quella preziosa pietra Bargliona, i fantastici dipinti ed i decori romantici che regnano in questi saloni sono espressione dell’arte e dell’eleganza che da secoli vivono in questo luogo magico ed affascinante.
Ascoltare Emanuela che racconta la storia e gli aneddoti del Castello è un onore, ma da li a poco avrò il piacere di incontrare anche Christos e Nicoletta, gli eredi di questo castello che celebrano magistralmente il valore dell’ospitalità come pochi sanno fare.
La famiglia di Christos e Nicoletta mi riserva un’accoglienza privilegiata all’interno delle sale al piano di sopra con una tavola ricca di prelibatezze che accompagnano dolcemente i ricordi che la loro famiglia desidera tramandare.
Il sorriso di Emanuela, cugina di Nicoletta e Christos, si posa su quel simpatico ricordo della zia Laura che adorava correre in bici e che era l’incubo delle sue accompagnatrici nelle gite ad Osasco in bici.
Emanuela ricorda con emozione quando erano le 5 del pomeriggio e dopo aver trascorso dei piacevoli momenti di disegno giungeva alla vista ed al gusto quella torta con pane angeli e la panna.
Tutta la famiglia viaggia indietro nel tempo per portare alla mente il ricordo di quella zia Laura che abitava nel castello con le sue tante riviste femminili di inizio 900 con il desiderio di voler omaggiare l’arte del cucito, della poesia, e della musica di pianoforte.
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